Siete Yin o Yang ? Articolo di Antonio De Luca esperto di dietetica cinese a Napoli

L’alimentazione naturale energetica tiene conto del valore dei cibi in relazione con l’ambiente, con le stagioni e con l’uomo che li consuma.

Il cibo è una sintesi di energia, la luce, il calore, il terreno, la concimazione e, come tale, nell’utilizzo come nutrimento si trasforma in energia, quella che ci consente di vivere. Premesso che è fondamentale nel pensiero orientale, che il soffio da cui siamo generati si manifesta nell’organismo, come nell’universo, secondo i principi complementari e opposti dello Yin e dello Yang.

La valutazione energetica diventa l’elemento qualificante nell’uso anche terapeutico del cibo. Il ripristino di condizioni di equilibrio cellulare devastato da alimenti prodotti con concimi chimici e pesticidi, da inquinamento atmosferico, permette all’organismo di utilizzare le sue capacità di recupero, senza la separazione tra psiche e corpo che l’approccio sintomatico mette in atto. Il cibo diventa così curarsi. L’etichetta Yin e quella Yang sono applicabili ai più disparati aspetti del quotidiano vivere, quindi anche alle persone.

Così, il soggetto Yin è riservato, discreto, prudente, talora impacciato, mentre l’individuo Yang è brillante e dotato di grande vitalità fisica. In linea di massima il tipo Yang ha il volto colorito, il torace largo e lo stomaco sporgente, è un forte mangiatore e gli piace lo sport (ma di base si rileva anche ansioso ed iperteso). Il modello Yin, invece, ha in genere la faccia pallida, l’addome e i fianchi larghi, le gambe e le cosce grosse, ha costantemente poco appetito e la pigrizia è una sua frequente compagna (soffre inoltre di ritenzione liquida e di cellulite). Per parlare dello Yin e dello Yang non basterebbero giorni, spero solo di aver stimolato in voi una sorta di curiosità in questa affascinante disciplina della Medicina Tradizionale cinese.

L’avere abbracciato questa tecnica (MTC) mi ha consentito di amplificare professionalmente il discorso alimentare. Come? Lo scoprirete negli articoli che seguiranno.

di Antonio De Luca, presidente dell’Associazione Vedanta.

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